La proposta formativa in sei momenti.
La libertà interiore è il frutto di un cammino intenso e affascinante.
In questo spazio è possibile trovare un itinerario in sei tappe progressive
verso la meta della libertà interiore.
EDIZIONE ITALIANA
GENNAIO 2025
IL SENSO DI UN CAMMINO
Uno splendido ed entusiasmante viaggio! Iniziamo insieme un viaggio alla scoperta della bellezza della nostra persona, la cui luce è giusto ed importante che risplenda in tutta la sua intensità. Parte qui ed ora un itinerario verso la libertà interiore, meta finale di questo cammino. Un viaggio in noi stessi, in un mondo affascinante, in cui spirito e corpo tendono verso l’armonia: è davvero meraviglioso! Sarà un viaggio nel quale incontreremo atteggiamenti, pensieri, emozioni e relazioni che ci appartengono. Non viaggeremo da soli, ma saremo guidati! Si, guidati da Dio che ci ha fatti come un prodigio (Salmo 138,14) e ci aiuterà a scoprire la nostra unicità illuminando la nostra persona e tutti gli aspetti della nostra vita. Lo Spirito Santo lumeggerà, passo dopo passo, la nostra esistenza, conducendoci alla libertà interiore. Ė una condizione di pace e armonia che deriva dalla presa di coscienza e dalla interiorizzazione del dono che siamo, togliendo in noi ogni tipo di nebbia perché risplenda sempre quel sole che siamo.
Per un viaggio occorre un minimo di equipaggiamento. Sono necessarie soprattutto due cose: l’apertura del cuore e la disponibilità ad un “allenamento” costante. L’apertura del cuore a Dio e alla novità: è il primo atteggiamento che ci permette un dialogo costante con il Signore, al cui ascolto ci poniamo; poi, è importante rapportarsi alle realtà che viviamo desiderosi di cogliere ed accogliere tutte le sue indicazioni, le sue sollecitazioni. Il secondo atteggiamento è l’allenamento, che sarà molto utile per il nostro lavoro interiore, fatto di preghiera, riflessione, consapevolezza e meditazione, lavoro volto a sondare le profondità di noi stessi per trarne infiniti tesori. Ė come quando una trivella scava per cercare il petrolio. Il lavoro di scavo è intenso, ma, alla fine, viene fuori qualcosa di grande ed importante.
In questo cammino ci sono due protagonisti: l’amore di Dio e la disponibilità del nostro cuore. Da questo incontro nasceranno senz’altro meraviglie inenarrabili che daranno un impulso nuovo alla nostra esistenza. Si, perché ogni incontro vero con Cristo trasforma profondamente e dona impulsi nuovi all’interiorità e allo stile di ognuno. Ogni ferita verrà lavata e curata con il balsamo dello Spirito Santo, perché possiamo vedere la nostra storia con occhi nuovi e con occhi nuovi continuare a viverla in piena libertà. Sarà meraviglioso ed avvincente conoscerci, accettarci mediante l’accoglienza della nostra storia, riconoscere le nostre preziosità e raggiungere la libertà interiore.
Una cosa sola va sempre ricordata: siamo guidati! Buon viaggio!
CONOSCERE ME STESSO, PRIMO PASSO VERSO LA LIBERTÁ
Il cammino di libertà interiore parte sempre dal porre attenzione alla propria persona e alla propria storia. Conoscere noi stessi si rivela fondamentale per comprendere quali sono le aree interiori da “liberare” per volare alto spiritualmente e in ogni ambito della nostra vita. E’ importante porsi le seguenti domande: quali sono le mie motivazioni di fondo? Quali sono i miei desideri? Quali sono le mie certezze? Su cosa poggia la mia vita? Come si esprime il mio stile di vita? É utile vedere entro e verso quali valori ci orientiamo: dalla loro consistenza dipendono le mete che cerchiamo di conseguire. Le esperienze da noi vissute parlano e ci dicono qualcosa di noi perché possiamo educarci e crescere.
La necessità della trasformazione interiore dell’uomo nasce dall’importanza di far splendere in modo sempre più evidente e significativo la bellezza del suo spirito, superando le sue fragilità nell’amare, esprimendo la pienezza dei doni di cui è dotato. È un dato di fatto che il cuore abbia bisogno di una continua luce per far emergere quanto di bello è in esso scolpito: il sostegno divino insieme alla massima personale determinazione offrono la possibilità di un continuo migliorarsi nel far emergere la preziosità del proprio mondo interiore. D’altro canto, Dio ha sempre dimostrato una costante vicinanza all’uomo perché risplenda in tutta la sua essenza: è lo stesso Dio che, lungo il fluire dei secoli, ha espresso la volontà di rendere l’umanità sempre più splendente nell’amore, facendo trionfare tutta la pregevolezza che è in lei.
«Chiunque segue Cristo, uomo perfetto, si fa pure lui più uomo» (Gaudium et Spes 41). Questa lapidaria affermazione del Concilio esprime una verità importante per il cristiano: Gesù è l’uomo perfetto, è il modello per eccellenza per quanti desiderano percorrere un itinerario spirituale che porti ad una reale e stabile maturazione. Per chi crede in Cristo, Egli è il punto di riferimento in una via di crescita nella fede e, in generale, nella propria personalità. Non dimentichiamo che “santo” è chi raggiunge, insieme alla crescita spirituale, umana soddisfazione anche in situazioni di prova: diviene pienamente uomo, perviene alla maturità sotto tutti i punti di vista. La figura di Cristo in questo processo è certamente fondamentale per chi lo segue. La persona diventa adulta nella fede nella misura in cui aderisce a Gesù e ciò è evidentemente frutto di impegno e determinazione. La vita matura in Lui consiste in un prolungato e continuo processo di discernimento in Sua compagnia. Solo con la serena accoglienza del Parola e dell’aiuto della grazia è possibile una crescita spirituale che porta all’abbandono dello stato di infantilismo per abbracciare quello di maturità. È bellissimo mettere in campo tutto l’impegno e l’entusiasmo possibili per crescere interiormente: conoscersi pienamente favorisce il percorso di libertà interiore perché ne costituisce il punto di partenza.
DIVENTIAMO CIO’ CHE PENSIAMO
Siamo e diventiamo ciò che pensiamo! Dalla qualità del nostro pensare dipende il nostro modo di essere, il nostro stile. È molto prezioso ed utile capire che tipo di pensieri caratterizzano il nostro cammino, cercando di trovare la modalità di renderli sempre positivi e carichi di speranza. Nella letteratura e nella prassi cristiana occidentale è molto diffusa la pratica della preghiera del cuore. Si tratta di invocare Gesù continuamente, al ritmo del respiro, con una espressione che progressivamente rigenera il cuore. Questa forma di invocazione si rivela importante per rendere il nostro pensare sano e ricco di fiducia.
«L’invocazione del santo Nome di Gesù è la via più semplice della preghiera continua. Ripetuta spesso da un cuore umilmente attento, non si disperde in fiumi di parole, ma custodisce la Parola e produce frutto con la perseveranza. Essa è possibile «in ogni tempo», giacché non è un’occupazione accanto ad un’altra, ma l’unica occupazione, quella di amare Dio, che anima e trasfigura ogni azione in Cristo Gesù» (Catechismo della Chiesa Cattolica 2668).
La fede aiuta molto a favorire pensieri positivi. Avere costantemente a mente parole e verità del Vangelo aiuta a radicare in noi un fluire di pensieri che riflettono e promuovono la nostra bellezza interiore. Siamo creature belle perché ad immagine di Dio e ricche di enormi potenzialità: questa è una verità meravigliosa da riscoprire continuamente. Le nostre ferite ci portano a decisioni che mai avremmo voluto prendere, a scelte inconsapevoli. Però esse possono essere il punto di partenza per una ulteriore crescita. San Paolo ci invita a dimenticare il passato e a tendere verso un futuro di benedizione e di vera felicità. (cf Fil 3,13) La libertà interiore consiste nello svelare e nel rivelare l’immensa luce che portiamo dentro.
Molti autori dell’antico monachesimo propongono questo metodo: quando un pensiero entra in noi, cerchiamo di accoglierlo, di analizzarlo e capire cosa si nasconde in esso per scoprire verità importanti sui noi stessi e permetterci di far emergere tutta la nostra unicità, tutta la nostra preziosità. Ė importante nutrire un pensare positivo che porti alla valorizzazione delle perle preziose che portiamo in noi, che faccia risplendere i tesori di cui siamo portatori, il tesoro che noi siamo.
Ci aiuta molto il dialogo ed il confronto con le persone che ci amano. Probabilmente sanno vedere meglio di noi la profondità della nostra bellezza interiore e la ricchezza dei nostri talenti. Non siamo soli, siamo guidati e accompagnati da persone care che rappresentano un meraviglioso dono di Dio. Con la loro presenza e con il loro affetto dicono continuamente chi siamo e cosa rappresentiamo: siamo speciali ai loro occhi. Siamo guidati dall’amore del Signore, un amore sempre pronto a sostenerci e a rigenerarci.
CUSTODIRSI ED ESSERE ABITATI
Custodire noi stessi come creature uniche e stupende del Signore è un’opera davvero importante. A volte si ritiene che pensare un po’ alla propria vita rappresenti una soluzione egoistica, ma in realtà non è così. Nel nostro cuore ci sono tesori preziosissimi da proteggere e far uscire in tutta la loro luminosità. Lo stesso Gesù invita i discepoli al riposo ristoratore durante il loro annuncio e la loro sequela. Dice ai suoi: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’» (Mc 6,31). Trovare spazi e tempi per il riposo e la rigenerazione del cuore mediante la preghiera e la meditazione è davvero importante. Ciò ci aiuta a fermarci al tempo presente senza insabbiarci nel passato e sbilanciarci verso il futuro. Infatti Gesù dice: «Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena» (Mt 6,34).
“Voi siete luce del mondo” (Mt 5,14) dice Gesù. Attingendo alla sua luce splenderà anche la nostra perché possiamo volare alto in quanto più forti e consapevoli. Prendersi cura di noi stessi e sapersi proteggere ponendo qualche sano “paletto” vuol dire custodire i doni di Dio in noi.
Il nostro vissuto ha creato in noi delle emozioni e delle sensazioni di dolore che ci condizionano. Gesù bussa sempre alla porta del nostro cuore (cf Ap 3,20) ed è pronto ad abitarlo quando noi glielo permettiamo. Egli si prenderà cura di ogni “abrasione” interiore per colmarci del suo amore che guarisce e salva.
«Gesù passò beneficando e risanando» (At 10,38). Quando il Signore incontra chi soffre entra nella sua vita fino a toccarne le radici e si fa carico di ogni ferita, invitandolo a vivere in Lui perché sperimenti una guarigione vera e trasformante. Tutto ciò è possibile con l’unione d’amore con Lui, vivendo in Lui e lasciando che viva in noi. Stendiamo davanti alla porta del cuore un tappeto colorato fatto di amore, gratitudine, gioia, entusiasmo e tutta la nostra passione perché Egli vi entri e vi ponga la sua stabile dimora. Tutta la nostra persona diviene Regno del Signore e il nostro cuore il Suo trono di gloria. Il salmo ci ricorda: «Signore tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie» (Salmo 139,1-3).
Solo Lui ci conosce in profondità, solo Lui guarisce in profondità.
RELAZIONI IN ARMONIA
Apriamo con un brano del vangelo: «Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea». (Mc 1,27-28). Il Signore, al contrario degli scribi e dei farisei, insegna con autorità e cioè con l’autorevolezza di una condotta coerente rispetto a quanto dice alla gente. Questo stesso atteggiamento dovremmo fare nostro per dare armonia al nostro mondo affettivo, alle nostre amicizie. Ciò si verifica se siamo in comunione profonda con Gesù. La sua coerenza non ci lascia indifferenti, ma ci spinge ad essere uniti a lui per poter attingere al suo modo di agire pienamente credibile. Dare sempre il meglio di noi stessi, mostrando e valorizzando le perle preziose della nostra personalità: la finalità nelle nostre relazioni dovrebbe essere proprio questa, in vista della loro profonda e consistente maturazione.
Per esprimere la nostra affidabilità nelle nostre relazioni amicali è importante permettere alla luce della chiarezza che portiamo dentro di venir fuori in tutto il suo bagliore: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce» (Lc 8,16). Essere noi stessi ci consente di rivelare come siamo e cosa vogliamo con la massima onestà, ponendoci in verità con noi stessi e con il prossimo. Ciò è l’espressione di una integrità che ci rende liberi: in questo modo è possibile valorizzare situazioni costruttive di pace e di empatia che portano armonia nella nostra vita. In questo modo si costruiscono amicizie sincere e durature.
La comunicazione che offriamo vuol dire tanto per nutrire rapporti interpersonali maturi. Un modo di esprimersi assertivo e leale aiuta molto. Lo stesso Gesù si esprime così: «Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no (Mt, 5,37)» Vivere in autenticità si esprime mediante un comunicare esplicito, chiaro e lineare. Così chi ci incontra comprende subito il senso dei nostri atteggiamenti ed il grado della nostra maturità. Nelle nostre relazioni è molto preziosa l’accoglienza, cioè la capacità di creare uno spazio alle persone che frequentiamo, uno spazio nel quale si possano sentire comprese ed in armonia con noi. Ci illumina la capacità di accoglienza e di ascolto della Vergine Maria alle nozze di Cana (Gv 2): sa capire le necessità dei due sposi in difficoltà e aiuta loro a trovare una soluzione, quella di rivolgersi al Figlio. Attenzione e disponibilità sono preziosissime per permettere agli altri di relazionarsi serenamente con noi, grazie al nostro stile empatico e portatore di un bene visibile, tangibile perché «non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità» (1Gv 3,18).
Non dimentichiamo che anche nelle nostre relazioni siamo guidati dalla luce dello Spirito Santo che ci aiuta ad avere un portamento giusto, dignitoso, equilibrato e armonico. Infatti, «La sapienza che viene dall’alto è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia» (Gc 3,17).
Dall’armonia che regna in noi, scaturiscono relazioni in armonia.
LIBERI E FELICI
Libertà interiore! La meta del nostro cammino è ormai raggiunta. Abbiamo imparato ad accogliere quanto viviamo ogni giorno rinnovandoci sempre, rendendoci sempre nuovi perché il nostro vissuto ci comunica sempre messaggi inauditi. Siamo in grado di rinnovarci sempre: tutto è nuovo! Gesù ci ricorda che «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio. E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!» (Lc 5,36-39)
Siamo liberi con la forza della meditazione perché abbiamo imparato a riservare spazi e tempi al dialogo con Dio, al silenzio e all’ascolto. La nostra forza sta nel silenzio. Così ci apriamo ad un nuovo modo di vivere contemplativo e alla conoscenza per esperienza del fluire nell’amore della meraviglia e della bellezza di Dio Trinità in noi. Raggiungiamo il centro del nostro Credo cristiano: la perfetta comunione, la danza di amore nella relazione personale con Dio Padre, in Cristo e nello Spirito Santo: ci apriamo alla nostra specifica “configurazione” a Cristo e al fluire armonioso dello Spirito. È un cambio di paradigma nel modo in cui ci relazioniamo a Dio.
Lasciamo alle spalle l’immagine del Dio separato, statico, posato. Entriamo in comunione e cooperiamo con un Dio dinamico vivo e vitale, che ci guida, ci meraviglia, ci fa intuire le cose nella loro completezza nel Disegno Divino. Sperimentiamo che l’esteriore riflette l’interiore, che il mondo è uno specchio. Passiamo dalla testa al cuore, dal credere allo sperimentare. Si tratta di un fluire di amore per noi stessi e gli altri: è lo stesso flusso. Lasciando che questo flusso scorra nella nostra vita siamo realmente Cattolici, universali, UNO. Così facendo avremo sempre presente il progetto che il Signore ci affida. Si, saper comprendere la Sua voce e la Sua presenza nelle situazioni e negli eventi quotidiani, la presenza di Lui che abita in noi permanentemente. Infatti, «I farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose loro: «Quando si fa sera, voi dite: “Bel tempo, perché il cielo rosseggia”; e al mattino: “Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo”. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?» (Mt 16,1-3). Tutto è nuovo e saremo in grado di accogliere la novità rinnovandoci continuamente.
La libertà ci porta alla gratitudine, Si, siamo grati a Dio per i grandi doni ricevuti, soprattutto per il suo abitare in noi, perché ha reso il nostro cuore il trono della sua gloria, conducendoci alla pregevole armonia tra corpo e spirito: tutto il nostro essere è la Sua dimora. Con la Vergine Maria cantiamo: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome» (Lc 1, 46-49).
Il nostro cuore è ormai diventato come quello dei piccoli, dei bambini e tale dovrà restare per poter avere la necessaria umiltà di accogliere la nuova vita che Dio è pronto a donarci. Il cuore dei piccoli è sempre in grado di aprirsi ed ospitare la presenza del Signore ed ogni suo dono. Il cuore dei piccoli è il trono della Sua gloria. Infatti, «gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là (Mt 19,13-15). Liberi interiormente siamo sempre in grado di considerare ogni fratello un dono. Con Francesco d’Assisi potremo esultare dicendo: «il Signore mi dette dei fratelli (Testamento di San Francesco. Fonti Francescane 116).
«La verità vi farà liberi» (Gv 8,31), ci dice Gesù. Si, siamo guidati, siamo guidati da Lui, «via verità e vita» (Gv 14,6). Il senso del nostro vissuto e della nostra vocazione è ben presente in noi, persone uniche e speciali che sentono in loro la presenza costante e vivificante del Signore che regna in tutto il proprio essere. Si, siamo guidati verso la libertà, nella libertà. Lasciamoci condurre: era il motto di S. Massimiliano Kolbe!
Il nostro viaggio termina qui! Anzi, riparte da qui. E’ una ripartenza in cui tutto ha un senso e tutto è sacro. Siamo più carichi e forti di prima perché possiamo vivere liberi di volare alto, liberi di esprimere noi stessi, liberi con gli altri, liberi in tutto. Porteremo sempre nel cuore questo cammino che ci ha condotti alla libertà interiore.
Il percorso qui descritto prevede anche la possibilità di colloqui individuali che possano orientare al meglio il procedere verso la libertà interiore,fissando al meglio i risultati raggiunti nel corso delle sei tappe. Questa possibilità sarà valutata al termine dell’itinerario svolto.
MODALITA’ E PRENOTAZIONI
Siamo speciali perché possiamo ospitare in noi Dio
e rendere il nostro cuore il trono della sua gloria