Ci sono molti percorsi mistici proposti lungo i secoli da eminenti figure della Chiesa Quello più famoso e rappresentativo è la Triplice via. L’opuscolo De Triplici via di s. Bonaventura sintetizza il cammino del cristiano, secondo uno schema proveniente dallo Pseudo-Dionigi, in modo gerarchico.
Ci sono tre tappe nel percorso di santificazione: la purificazione, l’illuminazione e la perfezione. La struttura dell’opera evidenzia una serie di esercizi ascetici per pervenire ad un livello di vita interiore sempre più elevato. Questo itinerario conduce alla piena maturità cristiana, mediante una serie di atteggiamenti virtuosi che portano ad un costante progresso spirituale. Il Dottore serafico dimostra che Dio opera con la sua grazia nel cuore dell’uomo che desidera aderire a Cristo in modo sempre più convinto e totalizzante. Si tratta di un percorso a tappe che parte dalla conversione dell’uomo, animato dal desiderio di perfezione evangelica e dalla volontà di rompere con un passato caratterizzato dal peccato e dalla lontananza da Dio.
Nella fase della purificazione si compie una sana e severa autocritica per comprendere i propri errori e trovare, con il sostegno della grazia divina, i giusti correttivi per la realizzazione di un cammino sempre in crescita. La coscienza va, dunque, stimolata e spronata perché compia un attento e fruttuoso esame sul proprio sentire. Il lavoro interiore di chi vuol progredire nel proprio percorso di fede consiste nel custodire lo spirito da inutili dispersioni del cuore, da momenti di tentazione del nemico e da distrazioni nei tempi della preghiera.
La seconda fase è quella illuminativa e consiste nel fatto che il mistero di Cristo povero e sofferente è ora ispiratore di tutta la riflessione e azione del credente, sempre più intento nel suo progresso spirituale proprio rafforzato dall’esempio e dall’amore del Signore. L’illuminazione divina permette di comprendere in che modo la nostra umanità diventa perfetta, sotto i profili fisico, intellettuale e spirituale. Dio dona all’uomo la certezza su come deve essere al Suo cospetto, secondo la perfezione da Lui stesso stabilita. In secondo luogo, l’Onnipotente svela la forza della grazia che da Lui promana dall’accesso ai sacramenti da parte del cristiano. La creatura umana è nella perfezione del disegno di Dio, un disegno che lo pone in armonia con gli esseri a lui superiori, simili o inferiori. Il Signore illumina l’uomo con la sua sapienza se questi apre mente e cuore a Lui attraverso la meditazione e la fede cieca nelle sue promesse. Dio chiede alla sua creatura la massima disponibilità perché possa riempirlo della sua luce e della sua illuminazione. La tensione del credente verso Lui deve essere costantemente massima: vi è un meraviglioso incontro tra la disponibilità dell’uomo e l’onnipotenza di Dio. Questa immersione nella tenerezza di Dio conduce alla lode: chi si sente amato, perdonato, riabilitato, non può fare a meno di darsi alla contemplazione delle meraviglie dell’Onnipotente che viene esaltato e lodato. L’uomo ammira e medita il mistero della sapienza divina e considera tutte le espressioni concrete del suo amore.
Infine, si registra la dimensione unitiva, o di perfezione, durante la quale il fedele aderisce sempre più a Gesù-Sposo, che lo riempie della gioia indicibile che nasce dalla sua presenza amorosa ed è pienamente appagante: siamo alla maturità spirituale del cristiano che giunge al vertice del suo percorso di conversione. La Triplice via è l’itinerario che rappresenta e comprende tutte le vie che conducono alla mistica.
Ama con tutta te stessa colui che tutto si è donato per amore tuo. (S. Chiara)