RAFFAELE DI MURO OFMConv
Introduzione
Il tema della “teologia insieme”, cioè del lavoro condiviso tra teologici in un clima di comunione, è di casa ormai da tempo tra gli studiosi impegnati nella ricerca nel campo della mistica. Ciò è stato ed è possibile grazie alla realizzazione di iniziative editoriali, nate proprio dal “gioco di squadra” di esperti in questo ambito della teologia. La pubblicazione del Dizionario dei fenomeni mistici cristiani[1] e del Nuovo Dizionario di Mistica[2] sono esempi molto significativi di questo interessante fenomeno. Proprio di queste due edizioni ci occuperemo nei primi due paragrafi. Inoltre, va registrata l’organizzazione di convegni, in quel di Assisi, che stanno favorendo non poco la condivisione tra teologi e la pubblicazione di atti, frutto di un comune lavoro. Di questo tipo di eventi ci occuperemo nel terzo paragrafo. Questo nostro contributo si propone di dimostrare che anche nel campo della teologia mistica si sta felicemente sviluppando un clima di comunione tra studiosi, che favorisce un lavoro di équipe, foriero di notevoli risultati scientifici, in linea con quanto Papa Francesco suggerisce a tutti gli studiosi nel proemio della Veritatis Gaudium (1-4).
L’opera consta di 223 pagine e nasce dalla collaborazione di alcuni teologi e psicologi, esperti in materia di mistica, coordinati dal Luigi Borriello e dal sottoscritto. Tutti hanno aderito alla proposta dell’editrice Ancora di Milano di realizzare un volume nel quale fossero presenti – in successione alfabetica – tutti i casi straordinari della mistica, ben esposti sotto il profilo teologo e fenomenologico, con semplicità di linguaggio. Lo scopo della pubblicazione, uscita dalla tipografia nel 2014, è quello di dare una spiegazione chiara sui fenomeni eccezionali, che si manifestano nella preghiera e nella vita spirituale dell’uomo, ponendo il lettore nella condizione di comprenderne l’autenticità e lo spessore. Infatti, questo genere di eventi è sovente fonte di fanatismo e di annose controversie teologiche, dovuti soprattutto alla non conoscenza dell’ampia casistica che li caratterizza. Il DFM offre questo genere di contributo a beneficio di lettori di ogni tipo di formazione, grazie ad un linguaggio senza dubbio accessibile, anche se teologicamente rigoroso. Introduce il volume l’esposizione del francescano Umberto Occhialini, grande esperto in materia e, dunque, particolarmente qualificato nell’offrire le chiavi di lettura del Dizionario.
Questo testo pone il lettore nella condizione di comprendere che i fenomeni non rappresentano tutto il fatto mistico, che ha nell’unione con Dio l’elemento fondante. I segni esteriori, lungi dall’esaurire questa dimensione della vita spirituale, sono indice di qualcosa di più profondo e totalizzante, che riguarda il rapporto orante tra il Signore e l’uomo[3].
La mistica è il raggiungimento di un notevole livello del cammino battesimale, risultato di una comunione sempre più intensa con Dio-Trinità. I mistici sono cristiani che pervengono alla maturità della dimensione teologale, frutto di una capacità di conversione sempre più elevata ed evidente. In questo contesto e secondo questa visione, l’evento soprannaturale è un “accidente” e non il cuore della vita mistica[4]. Le esperienze straordinarie sono comunicate perché siano un segno per tutti i credenti o per tutta l’umanità: sono donate sulla base di un preciso disegno divino, non solo nei confronti di chi vive questo genere di vissuto. I segni straordinari, seppur non determinanti ai fini della santità, sono comunque parte del piano salvifico di Dio, il quale, adattandosi alla natura umana, manifesta i suoi prodigi[5].
Nel DFM le voci proposte sono ben 67, da «acufania» a «visioni». Per ogni voce compaiono 3 aspetti: la nozione, gli esempi e la spiegazione del fenomeno. Di ogni fatto straordinario il lettore può conoscere in cosa consista, come si è manifestato nella storia e i criteri per comprenderne la credibilità. Inoltre, il volume propone tre interessanti appendici. La prima riguarda le figure emblematiche della mistica cristiana (Francesco d’Assisi, Teresa d’Avila, Giuseppe da Copertino, Luisa Piccarreta, Pio da Pietrelcina, Natuzza Evolo). La seconda parla della relazione tra droghe e mistica e la terza tratta il tema delle connessioni tra i fenomeni mistici e la medicina integrata. La bibliografia, curata da Edmondo Caruana, e l’opportuno indice analitico completano l’impianto del testo. In totale hanno lavorato 10 esperti (Luigi Borriello, Raffaele Di Muro, Francesco Armenti, Edmondo Caruana, Maria Rosaria Del Genio, Amedeo Guerriere, Paolo Maria Marianeschi, Umberto Occhialini, Ezio Sblendorio, Raffaele Talmelli) per la realizzazione di questa preziosa opera.
A titolo esemplificativo proponiamo una delle voci del DFM, la compunzione:
I. Nozione. È l’atteggiamento di contrizione nei confronti del peccato proprio e a volte anche di quello altrui. Si tratta di una disposizione che può essere abituale e si manifesta talvolta con il pianto in pubblico a causa degli errori commessi dalla stessa persona o dagli altri.
II. Casi storici. Nel N. T. si parla del pianto per i propri peccati dei primi convertiti al Cristianesimo (cf. At 2,37), ma anche l’A. T. cita eventi o disposizioni interiori di questo tipo nei Salmi e nei Sapienziali. Infatti, si legge, nel Salmo 50, che Dio non disprezza un cuore contrito e umiliato (cf. Sal 50,19). In generale, la compunzione è espressione di un comportamento che accompagna una vera e propria trasformazione interiore. I Padri e gli esponenti del primo monachesimo conoscono questo dolore, che può essere accompagnato da pace e gioia profonde. Origene, Girolamo, Agostino, Gregorio Magno, Bernardo di Chiaravalle descrivono metaforicamente, come «pianto dell’anima» o «lacrime del cuore», tale fenomeno, attraverso il quale si ritrova la propria innocenza e la gioia della comunione con Dio. Il famoso testo dell’Imitazione di Cristo descrive ed auspica questo genere di manifestazione. Inoltre, l’esperienza di Francesco d’Assisi è spesso contrassegnata dal pianto per i peccati propri e dei fratelli. Ogni scuola di spiritualità nella Chiesa conosce questo fenomeno presente in modo abbondante nella letteratura cristiana.
III. Spiegazione del fenomeno. “Non si tratta di normale contrizione o commozione per il ricordo delle proprie mancanze, come solitamente accade a margine della celebrazione del sacramento della penitenza. È piuttosto un movimento interiore di matrice soprannaturale, mediante cui il credente giunge alla certezza della profondità dell’amore di Dio […]”[6].
Nella realizzazione di quest’opera si è verificato un vero e proprio lavoro sinfonico. Oltre al coordinamento offerto dai curatori, c’è stata la fattiva collaborazione di tutti gli esperti che si sono coinvolti in incontri di programmazione, di verifica e di correzione del materiale da pubblicare. La coralità è stata la peculiarità di un testo breve e con argomenti, che investono l’ambito teologico e delle scienze umane, dalla notevole rilevanza conoscitiva e pratica per il lettore. Si è trattato di un lavoro di squadra nel quale ciascuno ha offerto le proprie competenze e ha mirato ad ottimizzare il risultato sotto il profilo dei contenuti. Il clima di comunione registrato è stato certamente confortante ed ha permesso di lavorare in condizioni ideali. Questo percorso ha spianato la strada della realizzazione del NDIM, curato da quattro teologi impegnati nella compilazione delle voci del DFM, cioè Borriello, Caruana, Del Genio e Di Muro. Va anche detto che questa opera va a continuare il pregevole lavoro, curato da Patrick Sbalchiero, del Dizionario dei miracoli e dello straordinario cristiano, edito in due volumi dalle Dehoniane di Bologna nel 2002. Anche questo lavoro è frutto di un percorso “sinfonico” tra quanti hanno collaborato alla poderosa iniziativa editoriale.
Il Nuovo Dizionario di Mistica, “erede” della felicissima opera del Dizionario di Mistica (edita nel 1998), ha il pregio di esporre, mediante specifiche voci, tutte le componenti del cammino mistico dell’uomo, secondo le riflessioni e le elaborazioni dell’attuale teologia spirituale. Il lettore, scorrendo le pagine (ben 2276, con 800 voci redatte da 257 autori italiani e stranieri) di quest’opera, avrà la possibilità di apprezzare e approfondire tutte le dimensioni della vita mistica[7].
Il noto teologo Maurizio Gronchi, nella recensione al NDIM, apparsa su L’Osservatore Romano, scrive:
“L’esperienza mistica ha nell’unione con Dio il suo elemento portante. Ciò che permette questo tipo di vissuto è proprio la comunione con il Signore, che diventa sempre più intensa e totalizzante, consentendogli di raggiungere le vette del cammino spirituale. Le voci “Mistica”, “Unione con Dio”, “Preghiera”, “Meditazione” e “Contemplazione” permettono di comprendere le dinamiche di una preghiera graduale e che raggiunge la dimensione contemplativa e mistica, a suggello di un percorso di orazione progressivo e intenso. Le pagine del NDIM aiutano ad analizzare gli stadi preliminari e le caratteristiche dell’itinerario mistico, cui tutti siamo chiamati”[8].
Il NDIM evidenzia che questo cammino non è solo tipico dell’universo cristiano, ma si estende anche alle altre religioni: questo aspetto non sfugge agli autori dell’opera, che aiutano a comprendere anche la diffusione di percorsi di unione con Dio presenti in altre credenze.
La vita mistica non è frutto di improvvisazione, ma viene preparata, favorita, sostenuta dall’ascesi, che gioca un ruolo importante nell’esperienza di tutti i mistici. Lo spogliamento dell’itinerario mistico è considerata la fase preparatoria al cammino verso l’unione con Dio perché il credente si libera di tutti i lacci che gli impedirebbero di involarsi nell’incontro con l’Altissimo. L’uomo per arrivare all’unione con Dio è chiamato a spogliarsi da ogni attaccamento non sano: questo genere di mortificazione apre la strada all’unione con Dio. Ad esempio le voci “Abnegazione”, “Ascesi” e “Spogliamento” permettono di capire tutta la determinazione del mistico nel rendersi disponibile all’agire del Creatore nella sua esistenza. Qui il credente vive una purificazione dalle attrattive di carattere materiale fino a quando le sue facoltà sensibili e spirituali vengano rese maggiormente sensibili all’influenza della grazia[9].
La mistica autentica dipende essenzialmente dalla qualità del consenso, dalla totale disponibilità al servizio, dalla volontà di donazione piena, dalla propria anonimità, dal rendersi perfetta trasparenza della parola di Dio. Quando essa è ascoltata non solo con intelligenza esegetica e teologica, ma con tutto il cuore e senza resistere al rivelarsi di Dio nel fuoco e nella notte, ha luogo ciò che, non nel senso vago della filosofia o della storia delle religioni, ma in quello cattolico-ecclesiale, merita di essere chiamato mistica. Le voci “Accoglienza”, “Ascolto”, “Direzione Spirituale” sono preziose perché danno l’idea di come il credente sia chiamato a lavorare sul proprio cuore e sui suoi atteggiamenti per essere sempre più accogliente rispetto all’opera di Dio che chiama ad una comunione totalizzante e intensa con Lui. Inoltre, le voci “Conoscenza di sé” e “Uomo spirituale” aiutano ad approfondire la dinamica dell’educazione alla vita mistica. Il mistico è colui che raggiunge i vertici dell’esperienza spirituale lasciandosi condurre dall’opera dello Spirito e dalle mediazioni che questi pone sul suo percorso[10].
Gli studiosi di questo ambito della teologia spirituale hanno individuato varie tipologie di mistica sulla base delle espressioni di quanti hanno vissuto questa esperienza. Ad esempio, vi è la “Mistica nuziale”, così chiamata in quanto l’unione con Dio è espressa con la metafora del matrimonio. Si tratta di un linguaggio molto utilizzato dalle donne mistiche del medioevo e dell’età moderna. La comunione profonda con il Signore è talvolta indicata con parole che hanno attinenza con la luminosità dell’evento unitivo, con parole che indicano l’illuminazione che l’uomo riceve quando sperimenta le vette della preghiera: si parla in questo caso di “Mistica della luce”. Il NDIM con specifiche voci tratta questo tema esponendo in che modo la dimensione mistica si esprime nel linguaggio dei protagonisti, alle prese con eventi che hanno la caratteristica di essere ineffabile e, dunque, esprimibili solo con simboli[11].
Il vissuto mistico ha bisogno di un clima particolare per potersi sviluppare, è quel clima di raccoglimento che solo il silenzio (preziose si rivelano, in tal caso, proprio la voci “Raccoglimento” e “Silenzio”) riesce a creare. Il silenzio è il tacere dell’uomo rispetto al parlare di Dio. Egli è chiamato a stare in silenzio davanti a Dio al di là di ogni sua possibilità di espressione. La parola che vuole comunicare un’esperienza mistica finisce per esprimere solo questo silenzio in cui l’uomo è entrato. Ciò che Dio ha detto al mistico è indicibile. Per i mistici il simbolo diventa importante per esprimere il loro incontro con Dio. S. Giovanni della Croce, ad esempio, parla di notte oscura, di notte dello spirito, di notte serena dell’unione per esprimere la sua esperienza mistica. Mediante il silenzio l’uomo esce da se stesso, dai propri schemi, dai propri pensieri e dai propri sentimenti e si pone sotto l’azione ed il giudizio di Dio. Egli è consapevole di questo processo di spoliazione da tutte le sue precomprensioni e sperimenta la divina presenza che lo trascende e lo sovrasta: in questi frangenti, è in silenzio davanti a Dio oltre ogni sua forma di espressività. Rimane in silenzio ed è solo con il silenzio che si può esprimere l’esperienza di Dio. Tace per porsi al suo ascolto e di ciò che è a lui appartiene[12].
Come affermato precedentemente, secondo il magistero recente
“e le attuali elaborazioni della odierna teologia spirituale sappiamo che i fenomeni mistici non fanno la mistica, ma ne rivelano l’esistenza e l’essenza. Essi sono un’importante ma non irrinunciabile componente del vissuto mistico, tuttavia il lettore potrà trovare in questa opera tutta la gamma della fenomenologia tipica dei mistici per poter sondare la consistenza e le caratteristiche di questi eventi, che è bene saper conoscere e studiare in tutte le loro manifestazioni, anche valutando l’opportunità di eventuali patologie. Molte sono le voci che spiegano i fenomeni straordinari, ma anche quelle che riguardano il campo medico e psicologico”[13].
Il NDIM presenta, inoltre, la dimensione mariana di un autentico percorso mistico cristiano. Grazie all’Incarnazione del Verbo, la Vergine Maria è intimamente legata al mistero delle Persone divine nella storia della salvezza. Il credente che, sotto l’iniziativa divina percorre il suo cammino di una sempre intima unione con Cristo, non può non sentire la presenza di esempio di fede e di intercessione di Colei che lo ha donato agli uomini e che Gesù stesso nella persona di Giovanni ha donato come madre spirituale all’umanità (cf. Gv 19,25-27)[14].
“Il NDIM prende in considerazione la dimensione carismatica della vita mistica. Per questo, a rigore, esiste una mistica cristiana con i suoi tratti caratteristici che la distinguono chiaramente da altre mistiche religiose o esoteriche, ma all’interno di essa si dà una varietà di forme che risalgono principalmente alla distribuzione dei carismi dello Spirito e perciò sono carismatiche, hanno una dimensione carismatica. Le spiritualità benedettina, francescana, domenicana, carmelitana ecc., con le relative esperienze mistiche, sono tutte espressioni della spiritualità cristiana, ma nella loro peculiare, originale forma carismatica. Molteplici sono i personaggi, espressioni di innumerevoli carismi, che presenta questa opera, nell’intento di proporre in che modo la tradizione mistica si è sviluppata lungo i secoli sulla base dei dettami delle singole scuole e dell’esperienza dei singoli interpreti”[15].
Le voci “Chiesa”, “Corpo mistico”, “Sacramenti” ci ricordano che la mistica ha una dimensione ecclesiale, nutrendosi si nutre di quanto la Tradizione e il Magistero affermano, avendo nella Parola di Dio e nella vita sacramentale un punto di riferimento fondamentale. Il mistico si alimenta alla sapienza della Chiesa e, a sua volta, la sostiene con la forza della sua esperienza unitiva: egli è un credente a tutti gli effetti e condivide quanto la famiglia ecclesiale sperimenta. Ricordiamo che vi sono espressioni mistiche tipiche di determinate aree geografiche e, dunque, di Chiese locali. Infatti, i mistici sono figli di una tradizione e di una modalità di vivere e trasmettere la fede proprie di una determinata regione. Ad esempio, la mistica della Chiesa tedesca ha caratteristiche particolari rispetto a quella della realtà ecclesiale spagnola[16].
Il NDIM sottolinea la dimensione escatologica della mistica, contribuendo a valorizzare questa caratteristica tipica del cammino verso l’unione trasformante con l’Onnipotente. Il mistico è costantemente teso verso la visione beatifica di Dio. Proprio perché sperimenta la presenza della SS.ma Trinità in un modo sempre più pieno e profondo, desidera unirsi al Dio nella beatitudine eterna. Si tratta di un elemento tipico della vita mistica in base al quale il credente è animato dalla volontà di godere della consolazione nel Regno dei Cieli e sente forte la necessità di pregare per la salvezza di tutti i fratelli[17].
La vita mistica è caratterizzata anche da una dimensione esteriore-pratica perché il suo dinamismo interiore si traduce in azione. La vicinanza di Dio, l’esperienza della sua intima presenza, stimola il credente a trasmettere quanto vive interiormente nelle opere che compie. Dalla mistica “sgorga” la testimonianza operativa del credente. Vi è un’unità radicale, dunque, nella vita spirituale tra mistica e impegno esterno. Il mistico è colui che cammina verso la perfezione battesimale, progredisce nelle vie della preghiera e della comunione con Cristo e riesce a trasformare in apostolato e carità fattiva quanto sperimenta nel suo mondo interiore. Anche questo aspetto il NDIM sottopone all’attenzione del lettore, che comprenderà che la mistica è addirittura fonte di pastorale con il contributo e l’esempio dei tanti mistici che hanno impreziosito la storia della spiritualità cristiana lungo i secoli[18].
Secondo quanto emerge dalle voci del NDIM, possiamo affermare che la vita mistica realizza pienamente l’uomo: egli sperimenta la presenza oggettiva ineffabile del Dio vivente, giunge a sperimentare la comunione di amore con lui ed alla comprensione, per quello che è possibile alla natura umana, dei misteri divini. Il Creatore si svela alla creatura e la fa entrare nel suo mistero di amore per l’umanità e le dona gioia e pace interiori conducendola alla beatitudine eterna. Tutto ciò è dono dell’Altissimo che invita e guida l’uomo all’unione mistica con lui. Il credente, dal canto suo, è chiamato a tendere con tutte le sue capacità fisiche, intellettive, affettive e spirituali a questo incontro. Tutte queste dimensioni e dinamiche registra ed espone al fine di offrire al lettore (allo studioso in particolare) le chiavi per entrare nell’universo della mistica che non è qualcosa di etereo o incomprensibile, ma una realtà tipica del vissuto dell’uomo che ha le sue leggi e le sue costanti, che questa opera evidenzia ed espone in modo abbondante ed esaustivo pur nella sua ovvia complessità[19].
La sede della Libreria Editrice Vaticana è stato il luogo del confronto e della cooperazione di molti teologici che hanno sperimentato la gioia e l’importanza di un cammino di ricerca condivisa e in clima di comunione, favorito dall’allora direttore Giuseppe Costa. Ciò conferma che le case editrici possono svolgere un ruolo davvero significativo nel produrre teologia in comune.
Da qualche anno la città di Assisi è teatro di convegni realizzati su tematiche legate alla mistica. Si tratta di riunioni rivolte soprattutto a teologi di questo ramo della spiritualità che si ritrovano attorno ad argomenti specifici e condividono i loro approfondimenti. Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi ed apprezzato teologo spirituale, è l’autorevole promotore di questa esperienza di teologia in condivisone, con la consueta regia di Luigi Borriello. In alcune occasioni è toccato anche al sottoscritto di collaborare attivamente all’organizzazione. Il frutto di questi incontri è stato motivo di pubblicazioni edite dalla Libreria Editrice Vaticana. Si tratta di congressi dai contenuti molto densi ed attuali nei quali gli autori e gli studiosi di teologia mistica si ritrovano per una verifica sullo stadio dei contributi e dei risultati di questa branca della spiritualità, delineando scenari di ricerca futuri. È un’esperienza molto valida che permette a tanti studiosi di sperimentare un clima di comunione che favorisce non poco lo scambio di idee, di elaborazioni e di progetti.
Il primo convegno è stato realizzato nel 2013 ed ha avuto per titolo Ecco io sto alla porta e busso. I teologi invitati si sono confrontati sul tema dalla mistica nelle diverse scuole di spiritualità. Studiosi, esponenti dei vari carismi presenti nella Chiesa, hanno esposto le peculiarità dei maestri della propria “famiglia carismatica” per dar vita ad un fruttuoso confronto tra le varie anime dell’universo mistico cattolico. Gli atti sono stati pubblicati e curati dal sottoscritto e da Maria Rosaria Del Genio[20].
Il secondo convegno ha avuto il seguente motivo: Camminate secondo lo Spirito. Gli autori invitati hanno esposto in che modo i mistici di tutti i tempi hanno assecondato le intuizioni dello spirito Santo. Il loro rapporto con Dio e la loro missioni sono stati il frutto della adesione e convinta all’opera del Paraclito, alla quale si sono costantemente affidati. Anche in questo caso gli atti sono stati opportunamente pubblicati a cura di Luigi Boriello, Maria Rosaria Del Genio e Roberto Fornari[21].
La terza assise è stata così intitolata: La bellezza trasparenza del divino. Gli esperti hanno espresso in che modo la mistica valorizza la categoria della bellezza come attributo di Dio e relativamente al cammino spirituale dei vari personaggi studiati. Il frutto delle elaborazioni dei teologi ha visto, anche in questo caso, la stampa ad opera della Libreria Editrice Vaticana, con il coordinamento di Luigi Borriello e Roberto Fornari[22].
La quarta edizione del convegno si è svolta nei giorni 29-30 settembre 2017 con un titolo molto significativo: Dal Cantico delle creature alla mistica della creazione. I contenuti sono stati squisitamente francescani e sono stati presentati da molti qualificati esperti che volentieri hanno condiviso i frutti del loro studio[23].
La felice caratteristica di questi congressi è rappresentata dal fatto che moltissimi studiosi sono stati chiamati a produrre i loro contributi in un clima di condivisione e comunione, mettendo a disposizione dei convenuti le proprie elaborazioni e lo stato delle ricerche in cui sono impegnati. Più autori, espressioni di scuole di pensiero, hanno fatto sintesi in un clima di gioia e tensione al dialogo per crescere insieme con il contributo di tutti. Si è trattato di un terzo passaggio rispetto alla pubblicazione del DFM e del DIM, con una rosa di esperti sempre più ampia e rappresentativa.
Conclusione
Possiamo affermare che la teologia del campo della mistica ha vissuto tre passaggi importanti e progressivi nella realizzazione delle opere precedentemente esposte: il DFM, il NDIM ed i convegni assisani. Si tratta di iniziative che sposano in pieno i criteri dettati da Papa Francesco nel proemio della Veritatis Gaudium (1-4).
I teologi, infatti hanno approfondito in che modo tanti fratelli e sorelle lungo i secoli hanno sondato i divini misteri e invocato il Signore, in quella che può essere definita un’esperienza trasformante e totalizzante del loro vissuto spirituale, quella mistica appunto. Questo scambio è avvenuto non per valorizzare una sterile dimensione accademica semplicemente ostensiva, ma per favorire un dialogo a tutto campo nel quale ogni studioso ha avuto la possibilità di esprimersi, offrendo il proprio contributo teologico atto alla crescita scientifica di tutti.
Inoltre, si è registrata un’armonia interdisciplinare, che ha coinvolto teologi di ogni estrazione ed esperti di tante discipline delle scienze umane. Questa sinfonia ha permesso di giungere a risultati condivisi in grado di favorire lo studio e la ricerca di ognuno. In questo senso, è stata molto preziosa l’opera di pubblicazione che ha messo a disposizione di tutti il frutto di qualificati approfondimenti. Infine, si è creata una vera e propria rete di studiosi che continuano incessantemente il loro dialogo, certi che solo in questo modo è possibile giungere a risultati più ampi e fruibili dalla Chiesa intera.
Il campo della mistica è vastissimo e si presta ad innumerevoli approcci scientifici e svariate interpretazioni. Gli studiosi sondano un campo molto delicato, nel quale sovente si registrano speculazioni e strumentalizzazioni. Solo lavorando in squadra, in un clima altamente collaborativo e in spirito di comunione, è possibile ottenere risultati che possano contribuire al bene della Chiesa e dell’umanità, ambiti in cui questa dimensione della vita spirituale si esprime.
[1] L. Borriello-R. Di Muro (a cura di) Dizionario dei fenomeni mistici cristiani, Milano 2014. Da ora questa opera verrà indicata con la sigla DFM.
[2] L. Borriello-E. Caruana-M. Del Genio-R. Di Muro (a cura di), Nuovo Dizionario di Mistica, Città del Vaticano 2016. Da ora questa opera verrà indicata con la sigla NDIM.
[3] Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, 20\4,
[4] Cf. U. Occhialini, Prefazione, DFM, 8.
[5] Cf. Ivi, 8-9.
[6] R. Di Muro, Compuzione, DFM 36-37.
[7] Il NDIM accoglie alcune voci del Dizionario di Mistica, che si è ritenuto opportune confermare per la loro pregevolezza e per la fama dell’autore. In questo caso si è proceduto ad aggiornare la bibliografia.
[8] M. Gronchi, Panorama sterminato, in L’Osservatore Romano CLVII, 273 (2017), 4.
[9] Cf. C.A. Bernard, Il Dio dei mistici. I. Le vie dell’interiorità, Cinisello Balsamo 1996, 122-123.
[10] Cf. A.Von Speyr, Mistica oggettiva, Milano 1989, 23, 167, 207ss., 271ss.
[11] Cf. W. Johnston, Teologia mistica. La scienza dell’amore, Roma 2001, 77-79; T. Špidlik, La preghiera secondo la tradizione dell’oriente cristiano, Roma 2002, 304-309. Nel NDIM sono presenti le voci “Mistica nuziale” e “Mistica della luce”.
[12] Cf. M. Baldini, Le parole del silenzio, Cinisello Balsamo 1986, 23-25.
[13] M. Gronchi, Panorama sterminato, 4.
[14] Cf. R. Di Muro, La mistica di Santa Chiara. Dimensioni e attualità, Roma 2012, 65-66.
[15] M. Gronchi, Panorama sterminato, 4. Sulla dimensione carismatica della mistica è utile la consultazione dei seguenti contributi: E. Ancilli, La spiritualità cristiana. Sintesi storica, E. Ancilli (a cura di), Le grandi scuole di spiritualità, Roma 1984, 83-84; F. Vandenbroucke, Storia della spiritualità del medioevo, Bologna 1991, 21-24.
[16] Cf. C. Sagne, La mistica, possibilità di un rinnovamento nella Chiesa, Concilium 30 (1994) 691; F. Asti, Teologia della vita mistica. Fondamenti, dinamiche, mezzi, Città del Vaticano 2009, 131-132.
[17] Cf. C. V. Truhlar, L’esperienza mistica. Saggio di teologia spirituale, Roma 1984, 143; U. Occhialini, Vita cristiana ed esperienza mistica, Rivista di Vita Spirituale 53 (1999) 133.
[18] Cf. J. Sudbrack, La mistica cristiana, in G. Ruhbach-J. Sudbrack (a cura di), Grandi mistici. Dal 300 al 1900, Bologna 20032, 1984, 8.
[19] Cf. G Moioli, Esperienza cristiana, Nuovo Dizionario di Spiritualità, Cinisello Balsamo (MI) 1985, 536-537.
[20] M.R. Del Genio-R. Di Muro, Ecco io sto alla porta e busso. Atti del I convegno internazionale di mistica. Assisi 5-8 settembre 2013, Città del Vaticano 2014.
[21] L. Borriello-M.R. Del Genio-R. Fornari, Camminate secondo lo Spirito, Atti del II convegno internazionale di mistica. Assisi 15-17 settembre 2014, Città del Vaticano 2015.
[22] L. Borriello- L. Fornari, La bellezza trasparenza del divino, Atti del III convegno internazionale di mistica. Assisi 23-24 novembre 2015, Città del Vaticano 2016.
[23] Gli atti del quarto convegno internazionale di mistica sono in via di pubblicazione.